Frommel, Sabine - Garric, Jean-Philippe - Kieven, Elisabeth (a cura di) : Charles Percier e Pierre Fontaine dal soggiorno romano alla trasformazione di Parigi. 200 pagine, 135 ill. in b/n, 30 tavole a colori, 2014 ISBN: 9788836629961, 65,00€
(Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, Milano 2014)
 
Compte rendu par Giulia Savio
 
Nombre de mots : 1231 mots
Publié en ligne le 2017-11-29
Citation: Histara les comptes rendus (ISSN 2100-0700).
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          I saggi del volume, tutti dedicati alla figura e al contesto artistico e culturale dei due architetti francesi Charles Percier (1764-1838)  e Pierre Fontaine (1762-1853), sono frutto di una serie di giornate di studio, tenutesi fra il 2007 e il 2008 e organizzate da alcuni fra i più importanti centri accademici consacrati alla storia dell'arte (Biblioteca Hertziana, Istituto Max Planck, Ecole Pratique e INHA). Come consuetudine il libro esce con alcuni anni di ritardo, ma il risultato multilingue è eccellente e preciso. Una sorta di work in progress (ancora capace di schiudersi a varie interpretazioni e ricerche), che unisce eminenti studiosi europei tutti indirizzati nel costruire, o meglio approfondire ed indagare, quelle connessioni interdisciplinari, così importanti seppur spesso messe in secondo piano fra arte, architettura, storia e cultura fra Francia e Italia a cavallo del XVIII e XIX secolo, con interessantissime incursioni nei secoli precedenti.

 

         Non è un caso che il libro, introdotto con attenzione dai tre curatori (Sabine Frommel, J. Ph. Garric e Elisabeth Kieven), si apra con un saggio della studiosa Susanna Pasquali che proprio di questa interdisciplinarità ha fatto un caposaldo della sua produzione accademica. L'articolo si concentra, così come i due successivi a firma di Pierre Pinon e Sergio Pace, sul contesto romano, sugli studi italiani e su quel fortissimo interesse che divenne presto stimolo e interpretazione di quell’arte italiana rivisitata e reinterpretata in chiave neoclassica dai due architetti una volta tornati in Patria.

 

         Tale ammirazione verso l'Italia o meglio verso la cultura artistica della Penisola si consolida nel saggio successivo di Gian Paolo Consoli che mostra, con l'ausilio di documenti originali inediti, o poco noti, i rapporti diretti ed epistolari fra Percier ed alcuni degli architetti ed artisti italiani più noti del periodo fra cui spiccano i nomi di Canova, dal cui epistolario sono tratte alcune delle lettere più significative e da cui si evince una grande ammirazione per quest'ultimo, oltre a connessioni con l'architetto Raffaele Stern (noto per aver creato il Braccio nuovo in Vaticano) e anche con Giuseppe Valadier. Ogni saggio è associato ad un ricco apparato iconografico, frutto di una accurata ricerca d'archivio, per la maggior parte conservato presso la Bibliotèque de l'Institut de France, che apporta vitalità e mostra l'immensa produzione dei due artisti oggetto del volume e della loro quasi maniacale attenzione ai dettagli, ancora più percepibile nell'appendice iconografica a colori in calce al volume. Quest'ultima, ma in generale tutto l'apparato iconografico in stretta connessione alla trattatistica a firma dei due (fra cui ricordiamo, a titolo di esempio: Palais, maisons et autres édifices modernes dessinés à Rome edito nel 1798 o Recueil de décoration intérieure concernant tout ce qui rapporte à l'ameublement del 1812) documenta e sintetizza la percezione che Percier  e Fontaine ebbero dell'arte italiana e l'esigenza di trasformarla e conciliarla con i bisogni dell'architettura a loro contemporanea.

 

         Il libro prosegue, aprendo, dunque, una sezione più legata all'assimilazione degli insegnamenti italiani, con una serie di saggi, questa volta maggiormente inerenti all'attività che i due svilupparono a Parigi, con particolare attenzione alla decorazione e alla scultura. Ciò  si evince sia dal testo a firma di J- Ph. Garric e sia da quello ad opera di Amedeo Belluzzi, il quale sottolinea l'interesse di Percier per la decorazione in particolare all'interno di Palazzo Te a Mantova, di quest'ultimo la Biblioteque de France conserva un ricco taccuino di disegni, qui accuratamente analizzato.

 

         Si arriva poi al saggio di Sabine Frommel che maggiormente sintetizza la dualità fra Italia e Francia in un contesto storico-politico unico caratterizzato da profonde mutazioni sul piano sociale. La Frommel analizza i progetti di ristrutturazione parigina, con un occhio di riguardo al Louvre e al Palais de Roi. Segue il testo della storica dell'architettura Giovanna D'Amia che sviluppa ancor più gli studi urbanistici che i due apportarono fra rue de Rivoli e rue de Lille con maggiore attenzione ai disegni autografi elaborati nel primo decennio dell'Ottocento riguardanti la realizzazione di dimore destinate ai Ministri del Regno di Italia a Parigi. Tale argomento risulta ancora molto frammentario e degno di ulteriori studi, proprio per questo il contributo di D'amia risulta interessantissimo e fondamentale, in generale, un primo intervento complessivo in lingua italiana.

 

         Infine, di notevole interesse il contributo dedicato agli insegnamenti di Percier di David Van Zanten che firma anche una delle parti più curiose e rare del libro ovvero quella che riguarda la consistenza dei materiali a stampa e manoscritti conservati nel fondo bibliotecario di Fontaine dell'Art Institute di Chicago, seguita dall'ancor più utile e stimolante analisi di Evelyne Saint-Paul che studia gli album di disegni di Percier conservati  presso l'Institut de France e in alcuni prestigiosi musei parigini. I testi sono intervallati da due saggi più specifici il primo a firma degli storici dell'arte madrilena  Jordán de Urríes y de la Colina e Josè Luis Sancho Gaspar inerente la decorazione e l'architettura del Gabinete de Platino e l'altro di J.M. Leniaud relativo alla costruzione della Chapelle expiatoire

 

         Conclude il volume, come già accennato in precedenza, un apparato di 30 tavole a colori che mostrano a pieno le abilità artistiche, dal preciso tocco grafico,  dei due -architetti che per amicizia, affinità intellettuali andarono lavorativamente a braccetto per un lungo tratto della loro vita così come curiosamente li ritrae, su di un foglio conservato alla Bibliothèque de France (ms. 7749, fol. 12), in un simpatico schizzo caricaturale J-L. Boilly (p.10), disegno intelligentemente posto nell'introduzione del volume a premessa dei contenuti successivi .

 

         Unico neo del libro, seppur dettaglio insignificante, la mancanza di una tavola sinottica relativa alla vita dei due architetti al fine di facilitare la collocazione temporale di alcuni particolari avvenimenti più volte citati nei saggi, pur consapevoli che la lettura del volume sia dedicata ad un pubblico che già conosce, seppur anche solo lateralmente, l'argomento. In generale, un libro, senza dubbio, da avere nella propria biblioteca umanistica.

 

 

Tavola dei contenuti

 

Introduzione, 7-11.

Pasquali, Susanna, Alla ricerca dei propilei romani  : Piranesi e Newdigate, Asprucci, Antolini e Percier, 15-23.

Pinon, Pierre, Rome antique et moderne vue par Pierre Adrien Pâris, 25-39.

Mambriani, Carlo, Attrattive dei ducati parmensi per gli architetti francesi del secondo Settecento  : il caso di Percier e Fontaine, 41-53.

Consoli, Gian Paolo,Un architetto "quasi romano"  : Percier e i suoi rapporti con l’architettura e gli artisti italiani, 55-63.

Pace, Sergio, Disegnare una vita intera  : tormenti grafici e autobiografici di Giuseppe Barberi, architetto romano tra Italia e Francia (1774 - 1809), 65-71.

Belluzzi, Amedeo, Palazzo Te nei disegni di Charles Percier , 73-83.

Frommel, Sabine,Charles Percier et Pierre François Léonard Fontaine  : réalisations et projets pour le Paris de Napoléon, 87-105.

D’Amia, Giovanna, Il Palazzo del Regno d’Italia a Parigi  : progetti di Percier e Fontaine per rue de Rivoli e rue de Lille, 107-117.

Garric, Jean-Philippe, Sculpture et ornement au cœur du travail de Percier et Fontaine, 119-131.

Jordán de Urríes y de la Colina, Jordán de Urríes y de la Colina,, El Gabinete de platino de la Real Casa del Labrador en Aranjuez , 133-143.

Van Zanten, David, Percier as architect, 145-149.

Leniaud, Jean-Michel,La Chapelle expiatoire et le pathos en architecture, 151-157.

Saint-Paul, Évelyne, Dons des albums de dessins de Charles Percier par ses élèves à la Bibliothèque de l’Institut de France et de ses dessins isolés au musée du Louvre et au musée Vivenel de Compiègne, 159-165.

Van Zanten, David, The Fontaine Library at the Art Institute of Chicago, 167-173.

Tavole, 175